Di Simona_rm
La proposta di legge sul testamento biologico è arrivata in Parlamento. A mio avviso ci è arrivata nella forma e sostanza sbagliate: il testo -così com’è- rende la volontà dell’individuo che si è autodeterminato secondo legge, solo facoltativa e non obbligatoria per i sanitari. Lo spiega bene l’ottima Chiara Lalli nel suo blog.
Qui invece, mi soffermo sull’episodio che ha accelerato i tempi di presentazione di tale proposta: il dolore della famiglia Englaro. Su una ragazza, sull’incredibile amore dei suoi genitori e più in particolare sull’incrollabile fiducia di un padre verso la legalità.
Giuseppe Englaro è un uomo segnato, ma è riuscito a rimanere sempre saldo e misurato, pervicace ma rispettoso. Non una parola di troppo, mai un gesto di incontrollata disperazione.
Giuseppe Englaro ha aspettato, interpellato, spiegato e di nuovo atteso.
Io a quest’uomo oggi, sento di dover dire “grazie”. Grazie per aver svegliato un paese sordomuto verso le tante richieste di determinazione.
Grazie anche a dei Giudici che hanno deliberato su questo evento, senza farne un caso politico. Distinguendosi da certi politici che ne hanno fatto invece, un momento di propaganda per se stessi.
Grazie a quei Medici che non antepongo la loro coscienza all’interesse e alla volontà del malato.
Di nuovo, grazie Beppino. Grazie Eluana.
La felicità non esiste. Il riposo si.
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